In questa spasmodica, quanto inefficace ricerca di mettere in moto il mondo del lavoro vorrei dare il mio povero contributo, costruttivo, di un cittadino qualunque non impelagato in politica.
1- rendere meno redditizi gli investimenti finanziari
2- rendere molto più appetibili gli investimenti produttivi in Italia
3- tassare, per disincentivare le produzioni italiane all'estero, Cina compresa.
4- chi vuole per forza produrre all'estero deve lasciare non solo le fabbriche ma anche i macchinari ivi residenti
5- dare grossi incentivi, riducendo contemporaneamente le tasse, a tutte quelle aziende che fanno veramente innovazione.
6- migliorare ambiente, salute e ecologia dando lavoro, incentivandolo, assumendo biologi veri al posto dei tecnici di laboratori che, sanno far funzionare le macchine ma non sanno interpretare i valori che le macchine stesse mettono a disposizione. Anche perché se le macchine sono starate chi se ne accorge?
5- i sindacati, invece di continuare a fare scioperi che non servono a nulla, dovrebbero fare proposte concrete e di buon senso permettendo a chi non ha lavoro di trovarlo e a chi lo perde, anche a 50 anni, di rimettersi in gioco anche con stipendi più modesti. Le aziende coinvolte in questo processo devono essere aiutate anche in termini burocratici. Inoltre dovrebbero chiedere a gran voce che gli apprendisti possano essere assunti senza il limite dei 29 anni.