venerdì 26 luglio 2013

CARO PAPA FRANCESCO


La tua elezione a Papa è stata una benedizione divina. Più passano i giorni e più mi rendo conto che quanto è accaduto in Vaticano durante il Conclave assomiglia a un miracolo. So quanto tieni alla semplicità e all'umiltà nonostante il ruolo che ricopri e capisco che certe parole possano andare in direzione opposta, ma non sono riuscito a trovare un sinonimo. Stai cambiando in modo radicale la Chiesa e mi auguro che tu possa fare altrettanto con questa società, piena di persone arroganti, prepotenti ed egoiste. Più volte ho sentito nei tuoi discorsi molti appelli in tal senso e ne sono stato felice. Il mio augurio è che queste persone vengano colte da un serio pentimento, illuminate dalle parole che nostro Signore ha messo sulle tue labbra e cambino, per un mondo migliore. Ho seguito il tuo viaggio in Brasile, paese che conosco in quanto ci sono stato, e ho ammirato le tue gesta, il tuo coraggio nell'avvicinare tante persone sconosciute e perfino sorseggiare con tanta naturalezza il "mate" offerto da uno dei tanti che facevano cordone alla tua papamobile. Conosco un po' di portoghese e ho potuto sentire dalla tua viva voce ciò che hai detto. Ripropongo qui un link che rappresenta una sintesi di circa 2h 20' circa del tuo viaggio in questo straordinario paese: ( http://www.lastampa.it/2013/07/25/multimedia/esteri/gmg-diretta-tv-8frriSpPYcigTpdP3NjhvJ/pagina.html?wtrk=cpc.social.Twitter )
Hai anche detto che un cristiano non può essere pessimista. È vero! Ma quanto è difficile non esserlo sapendo che i "potenti" preferiscono le guerre alla pace, la ricchezza smodata a tutti i costi, la prepotenza alla giustizia, l'indifferenza ai reali problemi dei popoli e via dicendo. Io sono diventato pessimista da qualche anno, cioè da quando non vedo alternative al malcostume e ignoranza dilagante nel mio paese. Adesso che ti ho conosciuto e ho capito che fai sul serio proverò a violentare la mia natura pessimista e ritornare come ero prima. So che non mi deluderai. Forza sono con te.

martedì 2 luglio 2013

L'OTTIMISMO ........


Cos'è l'ottimismo? Su quali presupposti si fonda?

Credo che l'ottimismo sia un atteggiamento che nasce da una valutazione degli eventi esterni in modo tale che, anche in presenza di fatti negativi e duraturi, dia sempre la sensazione che esista una possibilità di invertire la tendenza. Meglio della mia definizione c'è n'è una molto più articolata e completa che potete trovare su wikipedia, al seguente indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimismo
Ora mi domando? Una persona che, per carattere, è ottimista, cioè vede il bicchiere mezzo pieno, sarà sempre così per tutta la vita o possono verificarsi fatti, indipendenti dalla sua volontà per cui può cambiare atteggiamento? L'ottimismo è davvero un elemento del nostro DNA del Sociale, o piuttosto è un elemento che può farsi condizionare da eventi sfortunati più o meno drammatici e frequenti? È più facile per una persona, ottimista per natura, cambiare atteggiamento per poi tornare a vedere il bicchiere mezzo pieno al primo segnale positivo, o una persona pessimista cambiare atteggiamento in modo duraturo dopo aver sperimentato che vedere il bicchiere mezzo vuoto danneggia la propria vita e forse quella degli altri? Dall'articolo di wikipedia emergono due aspetti cardine dell'ottimismo, quello ottuso e quello realistico. Può dirsi altrettanto del pessimismo?
Ci sono persone pessimiste che di fronte a un cambiamento positivo nella propria vita, magari duraturo, pensano che è stato frutto del caso e non del suo impegno o della sua bravura, e continuano a essere pessimiste. Ce ne sono altre, ottimiste, che pur essendo martoriate da eventi spiacevoli, continuano a essere positive e vedere il bicchiere mezzo pieno. Certo, mantenere un atteggiamento propositivo a dispetto degli eventi aiuta; tuttavia non si può negare che spesso l'ottimismo a tutti i costi è irritante e porta gli altri a considerare questa persona ingenua e poco attenta ad una valutazione realistica degli eventi stessi. La mancanza di fiducia nel prossimo, nella propria nazione, nei politici non è necessariamente pessimismo se esistono, alla valutazione dei fatti, le condizioni per un cambiamento generazionale che ci potrebbe far recuperare l'immagine di ciò che ci sta di fronte. Ma se questi presupposti vengono a mancare per troppo tempo allora il pessimismo prende il sopravvento e si rischia di sfociare nella depressione. Mi piacerebbe avere un'opinione professionale da sociologi e psicologi con un linguaggio non troppo criptato.
  

lunedì 1 luglio 2013

La distruzione del diritto del lavoro da Linkedin

Epifani, come tutti i sindacalisti, si sono costruiti posti ad hoc nella politica e si sono dimenticati dei lavoratori ..... o forse non ci hanno mai considerati. Inoltre con la loro politica a senso unico hanno creato una frattura tra le imprese e i lavoratori. Nelle discussioni che seguo in altri Social Network ci sono alcuni esponenti illustri che mi ricordano di pensare positivo e di cercare altre strade per trovare lavoro! Come se non ci avessi pensato da solo ...... ma non è facile. Ormai siamo a una spirale pericolosa: la maggioranza dei cittadini non hanno soldi per comprare, le imprese non guadagnano quindi abbastanza per investire in risorse, la disoccupazione, giovanile e non, aumenta e le entrate calano ...... Quando si invertirà questo processo? Nessuno ne ha la più pallida idea. Gli incentivi basteranno ......? Seguendo il mio ottimismo sono portato a dire che gli incentivi saneranno molte imprese .... ma nuovi posti di lavoro saranno dati con il contagocce.